Assistenza Dell’ostetrica E Sessualità Nelle Donne Disabili Fisico-Motorie
E’ riduttivo pensare all’ostetrica solo come a colei che assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio. Infatti il “Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’Ostetrica/o” (approvato con il Decreto Ministeriale n. 740/1994) la vede partecipe, assieme ad altre figure professionali, nella promozione della salute sessuale e riproduttiva per l’intero arco della vita della donna, e le attribuisce competenze tecniche, relazionali ed educative. In qualità di operatore sanitario, l’ostetrica presta la sua opera anche alle donne con disabilità, pertanto diventa interessante sondare quali siano le esperienze in tal senso, e come sia percepita, dall’ostetrica stessa, la donna con disabilità; e, per converso, dovremmo chiederci come viene definita la figura dell’ostetrica nell’immaginario delle donne con disabilità, quali siano i vissuti di queste ultime riguardo la sessualità, e di quali informazioni dispongano in merito ad alcune tematiche ostetriche.
La tesi di laurea in Ostetricia elaborata da Eleonora Sciascia, “Assistenza dell’ostetrica e sessualità nelle donne disabili fisico-motorie”*, è volta a cogliere queste due prospettive. Come enunciato nel titolo dell’opera, l’area d’indagine è circoscritta alle sole donne con disabilità fisico-motorie. La parte sperimentale è stata realizzata attraverso due questionari semi-strutturati rivolti rispettivamente a due campioni (non probabilistici) distinti, uno composto da donne con disabilità fisico-motorie, e l’altro da ostetriche.